Dolomiti di Brenta, Campanile Basso (m.2883) - via normale

Dolomiti di Brenta, Campanile Basso (m.2883) - via normale

Dettagli

  • Avvicinamento: dal rifugio Pedrotti (dove di solito si pernotta, rifugio raggiungibile in 3h10 da Madonna di Campiglio o in 4h30 da Molveno) salire alla Bocca di Brenta e scendere fino a raggiungere l'inizio della ferrata che segue, ben attrezzata, una cengia orizzontale, fino ad arrivare alla Bocchetta del Campanile Basso. Non valicare la bocchetta ma scendere verso sinistra di una decina di metri, traversando poi in orizzontale (qualche passo delicato) arrivando ad un comodo ed ampio spiazzo, ove legarsi. (0h45/1h00)
  • Discesa: interamente in doppia su ottimi ancoraggi appositamente predisposti, seguendo più o meno l'itinerario di salita. (1h30)
    • 1a doppia: da poco sotto la cima, vicino allo spigolo nord-ovest
    • 2a doppia: scendere fino alla sosta nel camino obliquo
    • 3a doppia: calarsi fino a ritornare sullo "Stradone Provinciale"

    Seguire lo "stradone" tornando alla base della parete Preuss, fino ad un punto di calata, che si trova oltre il camino da cui si esce al termine della settima lunghezza.

    • 4a e 5a doppia: calarsi fino a ritornare alla larga cengia al termine del terzo tiro, direttamente sopra la parete Pooli. Nota: anche la quinta doppia si fa su un regolare anellone, non lasciarsi fuorviare da soste su chiodi e cordini.
    • 6a doppia: calarsi per 40 metri
    • 7a doppia: idem
    • 8a doppia: con un ultima calata si torna alla base
  • Difficoltà: IV.
  • Sviluppo: 11 lunghezze per circa 260 metri di dislivello.
  • Attrezzatura: soste attrezzate, un po' di chiodi nei due tratti di quarto grado. Utili dadi e friend. Due corde.
  • Esposizione: la via è abbastanza tortuosa, e attraversa tutti i versanti.
  • Tipo di roccia: dolomia.
  • Periodo consigliato: estate.
  • Tempo salita: 3/4 ore.
  • Primi salitori: Karl Berger, Otto Ampferer, 18 agosto 1899.
  • Riferimenti bibliografici:
    • Buscaini G., Castiglioni E., Dolomiti di Brenta, CAI-TCI, 1977
    • Koheler A., Memmel N., Dolomiti - Arrampicate classiche III-VI, Freytag & Berndt Rother Italia, 1994
    • Primi passi da capocordata, a cura della scuola di Alpinismo e Scialpinismo 'Cesare Capuis' - CAI Mestre
  • Cartografia:
    • Kompass n° 73 - Gruppo di Brenta (scala 1:50.000)
    • Kompass n° 073 - Dolomiti di Brenta (scala 1:30.000)
  • Relazione
  • (nota: il secondo riferimento bibliografico riporta, in alcuni punti, difficoltà leggermente superiori a quelle indicate, specie per la parete Ampferer)
  • Lunghezza 1, II+, 45 metri: dallo spiazzo salire direttamente per rocce gradinate, con percorso libero, cercando il percorso più semplice. Dopo una quindicina di metri si lascia, sulla destra, una sosta per calata (catene e grosso anello) e si prosegue, sostando poco prima di una parete su chiodi, oppure salendo di qualche metro ancora fino ad una comoda terrazza con blocchi, su cui attrezzare la sosta. A destra parte un evidente canale-camino obliquo.
  • Lunghezza 2, III, 25 metri: salire il canale obliquo verso destra giungendo alla base della parete Pooli. L'ultimo tratto può essere risalito più agevolmente uscendo a destra di alcuni metri dal canale-camino, salendo per rocce ben appigliate. Tralasciare la prima catena che si incontra e sostare sulla seconda, esattamente alla base della parete Pooli.
  • Lunghezza 3, IV, 25 metri: "parete Pooli", primo tratto impegnativo della via. Appigli un po' lucidi e quasi viscidi. Si sale per fessura (chiodo dopo alcuni metri) per spostaresi poi a destra di un paio di metri e proseguire quindi in verticale. Superare, leggermente a sinistra, un tratto molto verticale, uscendo ad una sosta su chiodi, cordino e anellone. Proseguire verticalmente per una netta lama, che diviene orizzontale, e permette di spostarsi agevolmente verso destra (fino a quì è possibile salire anche in obliquo direttamente a destra della sosta da saltare. Più difficile). Arrivare ad uno spuntone e proseguire a destra di alcuni metri uscendo, con passo delicato, su un terrazzo. Ancora a destra di alcuni metri (si è ormai cambiato versante) e salire verticalmente fino ad uscire ad un terrazzo con sosta su catene e anelloni, posto sopra la parete Pooli.
  • Lunghezza 4, 15 metri: seguire verso destra una cengia per una quindicina di metri e sostare.
  • Lunghezza 5, II, 50 metri: salire obliquamente verso destra per una cinquantina di metri per rocce semplici, fino ad arrivare ad una comoda cengia, con sosta su chiodi.
  • Lunghezza 6, II, III, 25 metri: salire dritti fino alla base di due camini divergenti a "Y".
  • Lunghezza 7, IV-, III, 35 metri: si sale per il camino di destra: abbastanza esposto ed aereo, tutt'altro che semplice, che richiede continui spostamenti all'interno e all'esterno. Un chiodo di passaggio, poi, dove il camino si allarga un po', due chiodi posti alla stessa altezza. Salire in spaccata di alcuni metri e uscire per la parete di sinistra, con passi atletici, in leggero strapiombo, ma su ottime maniglie. Dopo un paio di metri si entra nel camino, che è ormai un canale, si tralascia una sosta a destra e si raggiunge un'altra sosta dopo alcuni metri, posta pochi metri sotto lo "Stradone Provinciale", una caratteristica ed ampia cengia, sulla parete est.
  • salire allo stradone e seguirlo in conserva verso destra, attraversando la parete est, tutta la nord, fino alla ovest, all'altezza dello spallone.
  • Lunghezza 8, III, 35 metri: salire un lungo camino obliquo, in spaccata aerea e poi, nell'ultimo tratto, sulla parete di destra. Sosta su un ancoraggio di calata (salendo, ignorare una sosta che si incontra dopo appena una quindicina dimetri).
  • Lunghezza 9, III, II, 45 metri: proseguire per il camino fino ad un'ampia terrazza detritica ("l'albergo al sole") da cui piegare a sinistra e risalire per semplici gradoni fino ad un terrazzino ("terrazzino Garbari"). Sosta su chiodi.
  • scendere di qualche metro ad un terrazzino ("terrazzino Re del Belgio"), ove si sosta su catena con anello di calata. La discesa è esposta: consigliabile calare il primo di cordata, e che il secondo si faccia poi a sua volta calare (maglia rapida alla sosta). In alternativa è possibile arrivare direttamente al terrazzino Re del Belgio: non arrivare fino all' "albergo al sole", ma prima salire a sinistra (III, IV): variante Battistata, molto consigliata!
  • Lunghezza 10, III, 10 metri: superare lo spigolo e attraversare orizzontalmente per una decina di metri su una piccola cengia, in notevole esposizione in piena parete nord. Dei chiodi visibili si usa quello cementato, ignorare quelli più alti che sono di una variante. Sosta su tre chiodi (uno in alto a destra) alla base della parete Ampferer.
  • Lunghezza 11, IV, 45 metri: a sinistra della sosta di due metri, salire per un diedro superficiale, che piega un po' a destra. Dopo una quindicina di metri si evita a sinistra un tettino, con passi in strapiombo ma su ottimi appigli (chiodi, anche fuori via, sotto il tetto). Si prosegue poi con minori difficoltà arrivando ad una catena di sosta.
  • pochi metri più sopra si è in vetta, costituita da un'ampia spianata ingombra di blocchi di roccia.
  • Aggiornamento: relazione a cura di Riccardo Girardi, 30 agosto 2004.
  • Disclaimer
    L'alpinismo su roccia e ghiaccio è un'attività potenzialmente pericolosa se non praticata con adeguata prudenza e cognizione di causa.
    Le vie descritte in queste relazioni sono state da noi percorse e descritte "di prima mano" con la maggior precisione possibile, ma questo non può in alcun modo sostituire la vostra valutazione e responsabilità personale.
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