Dolomiti di Brenta, Campanile Basso (m.2883) - via Rovereto

Dolomiti di Brenta, Campanile Basso (m.2883) - via Rovereto

Dettagli

  • Accesso stradale: raggiungere Madonna di Campiglio e da lì Vallesinella, dove prendere la strada per raggiungere il parcheggio, da dove parte il sentiero che conduce al Rifugio Brentei (strada a pagamento, di solito si paga all'inizio di questa strada). Se la cassa è chiusa, si troverà un biglietto sulla macchina per pagare con bonifico bancario. Nel caso il parcheggio sia pieno, è disponibile un servizio di bus navetta (orari da verificare).
  • Avvicinamento: dal parcheggio prendere l'evidente sentiero per il Rifugio Brentei, che arriva al Rifugio Casinei dopo circa 0h30/0h45 e poi prosegue abbastanza ripido, per continuare a mezza costa e con diversi saliscendi. Si arriva infine al rifugio Brentei (m.2182). (1h30/2h00)
    Continuare per il sentiero che porta alla Bocca di Brenta e al Rifugio Pedrotti, che parte alle spalle di una Cappella. E' abbastanza pianeggiante. Molto prima della Bocca di Brenta si passa sotto la direttiva del Campanile Basso. Si sale verso di esso per ghiaione e sfasciumi puntando leggermente a sinistra. (1h00)
  • Attacco: individuare una evidente rampa facile che sale da sinistra verso destra.
  • Discesa: arrivati sullo Spallone si ci si dirige verso la torre finale del Campanile Basso (qualche breve tratto da arrampicare, attenzione: esposto), arrivando ad una grande cengia che la costeggia a sinistra, lo Stradone Provinciale. Percorrere la cengia fino ad arrivare ad una sosta con catena e grandi anelloni. Da qui:
    • doppia 1 di 40 metri, fino ad un'altra sosta con catena ed anelloni;
    • doppia 2 di 25 metri, che porta ad una larga cengia detritica;
    • traversare a sinistra (faccia a monte) per circa 20 metri e raggiungere l'ancoraggio successivo con catena e anelloni, posto sulla sommità della parete Pooli;
    • doppia 3 di 40 metri esposta fino ad una sosta di calata con catena e anelloni;
    • doppia 4 di 40 metri fino all'ultima sosta di calata con catena e anelloni;
    • doppia 5 di 20 metri fino a poco sopra il canale (neve).
    Un breve traverso di una decina di metri a destra (faccia a monte al Campanile) permette di raggiungere la forcella denominata Bocchetta del Campanile Basso, dove passa il sentiero attrezzato delle Bocchette (n°305) a quota 2620 metri.
    Seguire il sentiero attrezzato che sale verso destra sulla parete opposta al canale e successivamente prosegue in costa alla parete scendendo gradualmente con qualche passaggio molto esposto e qualche scaletta. Il sentiero riporta nella valle di Brenta alta. Qui scendere per sentiero (n°318), ben segnalato da bolli ed ometti di pietre, che passa per un pendio detritico (o innevato) ed un ultimo salto roccioso attrezzato. Si arriva alla base dello Spallone del Campanile Basso. Percorrendo a ritroso il sentiero di avvicinamento si giunge al rifugio Brentei (circa 2h00) e successivamente al parcheggio in località Vallesinella.
  • Difficoltà: VI+ e A1. Proteggibilità: R3.
  • Sviluppo: circa 600 metri.
  • Attrezzatura: serie di friend fino al numero 3 BD (compresi i micro), serie di nut, martello e qualche chiodo. In via soste su chiodi, alcune da rinforzare.
    Presenti chiodi sui tiri più impegnativi, sugli altri qualche raro chiodo. Stare attenti allo stato della chiodatura: alcuni chiodi poco sicuri, anche alle soste.
  • Esposizione: ovest.
  • Tipo di roccia: dolomia, per lo più ottima, ma con zone da verificare. Nelle zone grigie roccia molto bella, in quelle gialle roccia delicata a tratti.
  • Periodo consigliato: estate, autunno.
  • Tempo salita: 8h00.
  • Primi salitori: Armando Aste e Angelo Miorandi, 1961.
  • Riferimenti bibliografici: Buscaini G., Castiglioni E., Dolomiti di Brenta, CAI-TCI, 1977
  • Relazione
  • Lunghezza 1, III, 50 metri: salire per la rampa facile a gradoni, facendo attenzione alla roccia. Si passa in un piccolo intaglio formato da uno spuntone e si sosta poco dopo su clessidra con cordone.
  • Lunghezza 2, IV+, 40 metri: su a destra della sosta per bel muro nero con buone prese, arrivando ad una cengia dove si sosta su clessidra da attrezzare, poco a destra di un diedro.
  • Lunghezza 3, IV+, 40 metri: si traversa a destra e si sale il diedro, al cui termine si sosta su tre chiodi.
  • Lunghezza 4, VI, 45 metri: salire a destra della sosta per bel muro nero, andando verso destra a raggiungere un chiodo, da cui si sale dritti, per poi traversare a destra e salire di nuovo dritto, arrivando ad una cengia dove si sosta su clessidra con cordoni.
  • Lunghezza 5, IV, 40 metri: si sale a sinistra della sosta, per raggiungere una rampetta che va da destra a sinistra. Si raggiunge una cengia, dove si attraversa a sinistra e si sosta su tre chiodi con cordone.
  • Lunghezza 6, V, 40 metri: traversare a destra fino al termine della cengia, salire su una lama e continuare per parete, grazie anche ad una fessura-lama a sinistra. Si sale ancora (chiodo) e poi progressivamente si sale in obliquo verso sinistra, su un muro appigliato, cercando i punti deboli. Si arriva ad un chiodo, quindi si traversa nettamente a sinistra sotto la direttiva di un evidente diedro giallo. Si arriva alla base di una grossa lama, quindi si sale per la sua fessura e si traversa a destra, dove si trovano due chiodi di sosta infissi nella fessura tra la lama e la parete sopra, sosta da rinforzare.
  • Lunghezza 7, VI+ e A0 oppure VII, 20 metri: traversare a sinistra e salire nel diedro giallo (diversi chiodi), per poi traversare a destra ad una nicchia dove si trova la sosta su quattro chiodi con cordoni.
  • Lunghezza 8, VI+ e A1, 20 metri: salire verso sinistra (chiodo), arrivando sotto un tettino. Traversare a sinistra ad un buco, sopra il quale si trova un chiodo (non vicino, utile piazzare un microfriend nella fessurina sotto il tettino). Ora si continua per diedro impegnativo ma ben chiodato, da cui si esce a sinistra per tratto non chiodato ma più fcile, arrivando alla base di una placconata. Sosta su due chiodi più clessidra con cordone, da rinforzare.
  • Lunghezza 9, VI+, 30 metri: traversare a destra stando leggermente bassi. Si arriva alla base di un diedro bianco (sosta con due chiodi). Da qui salire il bel diedro con fessure e lame (diversi chiodi), fino a quando c'è la possibilità di traversare a destra un muro verticale. Si sale ad un pulpito (chiodo) e da lì si traversa leggermente a destra, per affrontare uno strapiombo non protetto e obbligato, sopra il quale si trova una nicchia con la sosta su clessidra con cordone e chiodo, da rinforzare.
  • Lunghezza 10, VI+, 50 metri: traversare nettamente a destra (chiodi con cordone, esposto), fino ad una zona più facile da risalire. Si trova leggermente a destra una sosta su due chiodi, ma conviene salire ad una cengetta dove c’è una sosta su due chiodi.
  • Lunghezza 11, V+, 55 metri: traversare a sinistra e salire a raggiungere un sistema di muri e fessure che va leggermente verso destra. Individuare una cengetta con due chiodi di sosta, da rinforzare.
  • Lunghezza 12, IV, 55 metri: salire a sinistra della sosta, per arrivare sotto uno strapiombino sotto il quale si va a destra. Ora salire con percorso non obbligato, arrivando verso destra ad una breve cengia. Salire il muretto sopra la cengia, arrivando ad un comodo terrazzo dove si trova la sosta su due chiodi, alla base dei gialli superiori.
  • Lunghezza 13, IV+, 30 metri: da qui si continua per la via Graffer. Salire per diedro giallastro con fessura, dove si arrampica sulla parete di sinistra. Si arriva al suo termine a roccette, oltre le quali su comoda cengia si trova la sosta su tre chiodi.
  • Lunghezza 14, V, 25 metri: andare a sinistra della sosta e salire un muretto lavorato. Leggermente a destra si trova un chiodo. Ora traversare nettamente a sinistra (qualche chiodo), arrivando ad uno spigolo, dove si trova un comodo pulpito e la sosta su tre chiodi. Prima del traverso, si notano nel muro giallo anche chiodi e cordini: si tratta di una uscita più diretta.
  • Lunghezza 15, passo iniziale V+, poi IV, 60 metri: salire per lo spigolo di roccia grigia, puntando poi a salire man mano verso sinistra (un paio di chiodi), fino ad arrivare alla sommità dello spallone, dove si sosta su grosso spuntone.
  • qui si può scendere direttamente, oppure salire sul tratto finale del Campanile Basso, tramite per esempio la via Normale o la via Preuss.
  • Note: la lunghezza dei tiri è indicativa e da verificare.
    La Guida dei Monti d'Italia Dolomiti di Brenta di G.Buscaini e Ettore Catiglioni del 1977, scrive, riguardo il Campanile Basso: Superbo monolito di incomparabile arditezza, che si eleva slanciato e possente tra la Brenta Alta e il Campanile alto, nella Catena degli Sfulmini.
    In effetti si tratta di una bellissima torre, famosa in tutto il mondo.
    La via Rovereto è impegnativa e abbastanza continua, anche se dalla relazione dei tiri non si direbbe. Di estrema soddisfazione e poco ripetuta, consigliabile per le cordate esperte ed allenate.
  • Aggiornamento: relazione a cura di Walter Pres Polidori, da una ripetizione con Saverio De Toffol e Olindo Fioretto del 24 giugno 2017.
  • "
  • Disclaimer
    L'alpinismo su roccia e ghiaccio è un'attività potenzialmente pericolosa se non praticata con adeguata prudenza e cognizione di causa.
    Le vie descritte in queste relazioni sono state da noi percorse e descritte "di prima mano" con la maggior precisione possibile, ma questo non può in alcun modo sostituire la vostra valutazione e responsabilità personale.
Questo sito utilizza cookie per le proprie funzionalità, se vuoi saperne di piu` o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie clicca qui.
Chiudendo questo banner o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all’uso dei cookie.